venerdì 16 marzo 2012

Programma Politico

PROGRAMMA POLITICO 2010

L’associazione “Progetto Nazionale Fiamma Futura”, si ispira ad una concezione politica nazionalista e si propone di difendere i valori supremi dell'Unità e Indipendenza della Patria, nonchè della Sovranità politica, militare, economica e monetaria dello Stato Nazionale. A tal fine, Fiamma Futura adotta il presente programma politico, destinato ad essere la guida per la propria azione politica a livello nazionale e locale.

Fiamma Futura, nel perseguire le proprie finalità, non respinge a priori la possibilità di accordi con altre forze politiche, che accetta in nome di un approccio pragmatico e costruttivo all’azione politica; ma allo stesso tempo rivendica la propria specificità etica e politica, quale erede orgoglioso dei valori della Tradizione Nazionale.

IMMIGRAZIONE E ORDINE PUBBLICO

L’Italia non è terra d'immigrazione.

Esigenza prioritaria è la difesa dell’identità etnica, linguistica e culturale della Nazione e la contestuale promozione della crescita demografica del popolo italiano.

E’ necessario disporre il blocco di ogni ulteriore immigrazione extraeuropea e la sostituzione degli immigrati extra-europei presenti con i disoccupati italiani, mediante rimpatrio dei primi e fino alla piena occupazione dei secondi.

Lo Stato deve assicurare il contrasto più deciso all'immigrazione extracomunitaria provvedendo: al controllo delle frontiere marittime e al respingimento in mare dei natanti recanti a bordo immigrati clandestini; all’individuazione, al fermo e all’immediata espulsione degli immigrati clandestini già presenti sul territorio nazionale.

Inoltre, dovranno essere impediti gli assembramenti di immigrati con tutta probabilità clandestini, dediti ai reati contro la persona e contro il patrimonio, all’accattonaggio e al parcheggio abusivo, in particolari aree urbane.

Le Autorità devono assicurare il contrasto più deciso all’immigrazione extracomunitaria dispiegando la massima vigilanza nelle materie di propria competenza (igiene, annona, edilizia, ordine pubblico, etc.), soprattutto dove la presenza di immigrati extracomunitari può mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico e costituire, a seguito dell’inosservanza degli obblighi fiscali, contributivi e di sicurezza richiesti dalla legge, una concorrenza economica sleale alle imprese locali.

Sul territorio nazionale la presenza delle Forze di Polizia (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Guardia Costiera) deve essere omogenea, al fine della prevenzione e della repressione dei reati, della garanzia della sicurezza e dell'ordine pubblico anche nelle zone più difficilmente raggiungibili. Le “ronde” civiche sono da considerarsi espressione lampante dell’abdicazione dello stato di diritto e certificazione dell’incapacità dello Stato di garantire la sicurezza dei cittadini, nonché inutile aggravio per le casse pubbliche. L’impiego delle Forze Armate in operazioni di polizia o in servizi pubblici diversi dal campo proprio d’impiego deve essere evitato.

Si propone l'ammodernamento e incremento delle strutture carcerarie nella Regione e l'adeguamento degli organici della Polizia Penitenziaria.

SOVRANITA’ MONETARIA E LOTTA ALLA SPECULAZIONE FINANZIARIA

Obiettivo politico di Fiamma Futura è la costruzione di un’economia sociale di mercato fondata sulla sovranità monetaria dello Stato, sul protezionismo doganale nei confronti delle importazioni extra-europee e sulla lotta al lavoro precario. L’azione speculativa del sistema bancario nel suo complesso rappresenta oggi il maggiore ostacolo al pieno sviluppo delle istituzioni pubbliche e delle attività private.

Occorre nei tempi più brevi possibili rimuovere questo ostacolo allo sviluppo dell’economia nazionale e del benessere nazionale ed individuale.

Lo Stato deve recuperare la piena sovranità politica, che non può prescindere in nessun caso da quella monetaria e bancaria. Lo Stato dovrà tornare a battere la propria moneta in nome e per conto dei propri cittadini. Il signoraggio, ovvero il profitto derivante dall’emissione di moneta, dovrà essere acquisito dallo Stato a titolo originario ed essere utilizzato per finanziare la spesa pubblica e per le esigenze collettive ed individuali dei cittadini.

Le norme che consentono le riscossioni e l'imposizione ipotecaria coatta ad opera di Equitalia devono essere abrogate, mentre il pagamento delle sanzioni deve essere condonato e deve essere posto un limite massimo agli interessi di mora riscossi dalle società di recupero crediti. Un'altra priorità è il controllo statale degli elenchi dei cattivi pagatori, al fine di evitare che questi ultimi finiscano per costituire uno strumento di emarginazione sociale a danno di intere categorie di cittadini.

Il mito della lotta di classe, coltivato da una certa sinistra politica e sindacale, è servito unicamente per alimentare una falsa contrapposizione. A datori di lavoro e lavoratori, assurdamente contrapposti, è stato impedito di comprendere chi veramente pratica la tosatura a monte della ricchezza prodotta dall’intero mercato, cioè la finanza e le banche. Per favorire l’unità d’intenti tra imprese e lavoratori e la tutela dei reciproci interessi, è auspicabile la socializzazione degli utili realizzati nelle attività produttive e la cogestione delle imprese, con l’ingresso dei rappresentanti dei lavoratori nei consigli d’amministrazione.

Le coalizioni governative di destra e di sinistra sono incapaci d’impedire la sottrazione di ricchezza dall’intero mercato praticati dalle attività mafiose d’ogni tipo e dalla gestione privata della funzione bancaria e monetaria. All’incremento medio della produttività nei diversi settori produttivi non corrisponde una maggior diffusione di ricchezza tra i cittadini, bensì un diminuito tenore di vita.

Poiché tradizionalmente le politiche economiche vengono perseguite attraverso le due leve della politica monetaria e della politica fiscale, è naturale che la concentrazione della sovranità monetaria in capo alla Banca Centrale Europea impedisce allo Stato di portare a buon fine qualsiasi azione di politica economica.

Per questo Fiamma Futura richiede con forza il ritorno alla piena sovranità monetaria dello Stato Nazionale e la sottoposizione di tutte le attività bancarie e creditizie al controllo e alla direzione dello Stato.

ORGANIZZAZIONE DELLO STATO

Fiamma Futura chiede la creazione di un governo fondato sull’investitura popolare diretta del Presidente della Repubblica, capo dello Stato e titolare del potere esecutivo. L'elezione del Presidente della Repubblica deve essere diretta e a turno unico . Il governo deve comporsi di 9 ministri nominati e revocati dal Presidente della Repubblica, che svolge funzioni di Primo Ministro. Il Parlamento attuale deve essere sostituito da un'assemblea nazionale monocamerale di 100 deputati, eletta con sistema proporzionale a collegio unico nazionale e turno unico. Ogni lista (o coalizione di

liste) di candidati all'Assemblea Nazionale si collega ad un candidato presidente della Repubblica e la lista (o coalizione di liste) collegata al Presidente vincente, ottiene in ogni caso almeno 60 deputati su 100.

Le Regioni devono essere abolite e sostituite da circa 60 grandi Province, ciascuna con popolazione intorno al milione di abitanti. Il sistema di governo delle Province deve prevedere l'elezione diretta a turno unico del Presidente della Provincia, una giunta Provinciale di

4 assessori nominati e revocati dal Presidente della Provincia, che la presiede, un'assemblea provinciale monocamerale di 30 deputati, eletta con sistema proporzionale a collegio unico provinciale e turno unico. Ogni lista (o coalizione di liste) di candidati all'Assemblea Provinciale si collega ad un candidato presidente della Provincia e la lista (o coalizione di liste) collegata al Presidente vincente, ottiene in ogni caso almeno 18 deputati su 30.

Le città principali della Nazione (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Catania, Bari) sono organizzate in Città Metropolitane, con popolazione da 500.000 abitanti a un milione e ordinamento analogo a quello delle Province.

Devono essere istituiti dei "grandi Comuni", ciascuno con popolazione da 50.000 a 200.000 abitanti. Il sistema di governo comunale deve prevedere l'elezione diretta a turno unico del Sindaco, una Giunta Comunale di 4 assessori nominati e revocati dal Sindaco, che la presiede, un consiglio Comunale monocamerale di 20 consiglieri, eletta con sistema proporzionale a collegio unico nazionale e turno unico.

Ogni lista (o coalizione di liste) di candidati al Consiglio Comunale si collega ad un candidato Sindaco e la lista (o coalizione di liste) collegata al Sindaco vincente, ottiene in ogni caso almeno 12 consiglieri su 20.

Per evitare conflitti di competenza tra i diversi livelli di governo, deve essere stabilita una netta separazione di funzioni tra Stato e Provincia. A tal fine, deve essere soppressa la competenza legislativa c.d. “concorrente”. Riconduzione delle rispettive materie, in base al principio di sussidiarietà, alla competenza esclusiva della Regione (che deve tornare ad essere “tassativa”) o dello Stato (che deve tornare ad essere “residuale”).

POLITICA ESTERA E DI DIFESA

Scopo della politica estera italiana deve essere quello del recupero e della riaffermazione dell’unità, dell’indipendenza e della sovranità dello Stato.

Occorre superare l’ingerenza burocratica e normativa dell’attuale Unione Europea per riaffermare, in nome del principio di sussidiarietà, la sovranità degli Stati Nazionali che restano gli unici potenziali pilastri della costruzione europea, in virtù dell’attaccamento dei popoli europei alle loro identità nazionali e delle tradizioni politiche ed amministrative degli apparati statali.

Ma fatto salvo quanto sopra, proprio per consentire ai popoli europei di essere liberi e padroni in casa propria, è necessario procedere alla costruzione di un’Europa unita, indipendente e armata, fondata su Stati nazionali che in particolare costruiscano una politica estera e di difesa comune, al fine di sostituire l’antistorica NATO con una vera alleanza militare europea.

Questa Europa dovrà guardare con particolare favore alla Russia in nome della costruzione di uno spazio geopolitico continentale euro-asiatico o euro-siberiano capace di garantire ordine e stabilità da Lisbona a Vladivostok.

La presenza difensiva delle Forze Armate Italiane (Esercito Italiano, Marina Marina Militare Italiana, Aeronautica Militare Italiana) deve dispiegarsi su tutto il territorio nazionale, al fine di: sostituire le basi militari americane ancora presenti con basi militari nazionali; garantire la difesa e la sicurezza nazionali; assicurare un indotto tale da garantire occupazione e lavoro alle popolazioni residenti. Detta presenza militare – si ribadisce – dovrà riguardare unicamente le Forze Armate Italiane e non quelle di alleanze militari inique e servili quali la NATO. Unica auspicata eccezione, come già ribadito, potrebbe darsi nel caso di costituzione di una forza militare europea, espressione di una ferma ed indipendente volontà di potenza continentale.

IDENTITA’ NAZIONALE, SCUOLA E CULTURA

Deve essere garantita la difesa e la promozione della lingua, dell’identità e della civiltà italiane, come trasmesse alle attuali generazioni dalle plurimillenarie vicende storiche della Nazione (dal popolamento indoeuropeo del continente e delle isole alla Civiltà Romana; dal Medioevo ghibellino al Rinascimento; dal Risorgimento al Fascismo).

Deve essere altresì promossa la difesa delle tradizioni, della cultura e delle specificità delle popolazioni locali.

L'educazione nazionale deve ispirarsi ai principi di: meritocrazia, disciplina, partecipazione; approfondimento della storia, della cultura e delle arti italiane ed europee; valorizzazione della scienza e della tecnologia; formazione dell’Uomo, del Cittadino, del Patriota.

Deve essere evitata la chiusura delle scuole elementari e medie nei centri minori ed è prioritario l'adeguamento dell’edilizia scolastica da parte di Comuni e Province, con particolare riguardo alla sicurezza degli edifici.

La difesa e promozione dell’Università passa attraverso il potenziamento della ricerca soprattutto scientifica e tecnologica e il ruolo attivo degli Atenei nell’arginare la c.d. “fuga dei cervelli”

all’estero. In particolare, deve essere perseguito con ogni mezzo il nepotismo dei "baroni" universitari, fonte di corruzione e malcostume di particolare gravità per l'intera Nazione.

Fiamma Futura vuole il potenziamento degli impianti sportivi nel territorio nazionale e promozione della pratica sportiva a livello scolastico, giovanile e dopolavoristico.

Si devono incrementare i fondi destinati alla ricerca archeologica, al fine dell’apertura di nuovi cantieri di scavo ed alla conclusione delle tante campagne già avviate ed interrotte più volte a causa della cronica inadeguatezza delle risorse. Si devono concludere tutte le campagne di restauro già avviate.

I musei maggiori devono restituire i reperti a quelli dei piccoli centri di provenienza, finalizzata allo sviluppo diffuso del turismo archeologico anche nelle zone interne e periferiche.

AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO E PESCA

Il prodotto agro-alimentare italiano deve essere difeso mediante l’istituzione del marchio, garantito dallo Stato attraverso le Camere di Commercio, “prodotto in Italia da maestranze italiane”.

Le imprese agricole italiane devono essere garantite dalla concorrenza sleale delle importazioni provenienti da paesi che non rispettano il medesimo livello di tutela sociale e in materia di sicurezza dei lavoratori, previsto dalla legislazione italiana, mediante l’adozione di barriere doganali protezionistiche.

Le quote di produzione agro-alimentare (es. quote latte) devono essere abolite e sostituite dalla piena libertà di produzione e sviluppo per le aziende italiane e condono delle sanzioni irrogate in passato.

Deve essere potenziato il comparto ittico.

Va ridotto il carico fiscale delle imprese agricole e ampliata la casistica di spese deducibili e detraibili in sede di dichiarazione dei redditi, anche al fine di combattere l’evasione fiscale e garantire un’effettiva equità contributiva.

Si devono affidare – previa modifica della legislazione nazionale e rinegoziazione degli accordi comunitari in materia - gli appalti delle pubbliche amministrazioni per forniture agro-alimentari unicamente a imprese agricole italiane con sede di produzione in Italia, al fine di difendere il prodotto e il lavoro italiani e creare ulteriori occasioni di lavoro.

Lo Stato deve pianificare una politica di distribuzione dei prodotti agro-alimentari da realizzarsi tramite le associazioni di categoria dei produttori con creazione di punti di vendita indipendenti dalla grande distribuzione, con incremento degli utili per i produttori agro-alimentari a discapito degli intermediari della distribuzione.

Vanno costituiti mercati cosiddetti “diretti” nei quali i consumatori possono acquistare, in determinati giorni, direttamente dai produttori, con una drastica riduzione della filiera e, conseguentemente, dei costi.

Si devono incentivare le fiere agro-alimentari locali e nazionali, al fine di assicurare un mercato e un’occasione di conoscenza e di scambio ai piccoli produttori, e la cooperazione tra categorie di produttori agro-alimentare, al fine di consentire loro di essere concorrenziali con le grandi aziende del settore.

L’uso dei pesticidi va controllato, a garanzia delle condizioni biologiche di produzione e vanno inasprite le sanzioni penali nei confronti di chi adultera i prodotti agro-alimentari, con certificazione e tracciabilità del rispetto dei criteri di produzione biologica anche per i prodotti non finiti utilizzati per il prodotto finale.

Il divieto comunitario di vendita o scambio tra agricoltori delle sementi non registrate va abolito, con aggiornamento delle liste esistenti mediante iscrizione libera e gratuita delle varietà locali.

A tutela della salute del consumatore e dell’equilibrio ambientale, occorre vietare l'utilizzazione e diffusione su tutto il territorio nazionale degli organismi geneticamente modificati.

AMBIENTE, RISORSE IDRICHE ED ENERGIA

Occorre istituire il gestore unico delle risorse idriche a livello territoriale, con tariffa unica ma con più pregnanti poteri di controllo della gestione da parte dei Comuni.

Le funzioni, le competenze e le risorse degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti devono essere ricondotte alle Province.

Vanno costruiti impianti di termovalorizzazione per la trasformazione dei rifiuti in energia in ogni Provincia.

Occorre promuovere l'impiego di tecnologie per la produzione di energia da carbone e soprattutto occorre riavviare con forza e decisione un vero programma di sfruttamento dell'energia nucleare, per avere disponibilità energetica a basso prezzo per le imprese.

Occorre promuovere l'incremento della raccolta differenziata dei rifiuti, l'adozione di misure di protezione idrogeologica del territorio e la riforestazione del territorio e ripristino dei corsi d'acqua.

Bisogna avviare una importante campagna di ripopolamento delle specie autoctone di selvaggina, con incentivi per la creazione di aziende agrofaunistiche ed agrovenatorie.

Devono essere adottate più importanti misure di protezione contro l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo e più severe norme edilizie a tutela del decoro estetico dell'abitato, con mposizione ai comuni di norme uniformi di decoro urbano ed architettonico.

ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Il prodotto italiano, in particolare artigianale, deve essere difeso mediante l’istituzione del marchio, garantito dallo Stato attraverso le Camere di Commercio, “prodotto in Italia da maestranze italiane”.

Occorre affidare – previa rinegoziazione degli accordi comunitari in materia - gli appalti delle pubbliche amministrazioni per lavori, forniture e servizi unicamente a imprese italiane con sede di produzione in Italia, al fine di difendere il prodotto e il lavoro italiani e creare ulteriori occasioni di lavoro.

Vanno drasticamente ridotti gli adempimenti e le norme che disciplinano l’attività delle imprese, con passaggio dell’amministrazione pubblica da un ruolo autorizzativo a un ruolo prevalentemente normativo e di controllo.

Le piccole e medie imprese italiane devono essere difese dalla concorrenza sleale delle importazioni provenienti da paesi che non garantiscono il medesimo livello di tutela sociale e in materia di sicurezza dei lavoratori, previsto dalla legislazione italiana, mediante l’adozione di barriere doganali protezionistiche.

Le imprese che chiudono i propri stabilimenti in Italia spostare la produzione all’estero non devono poter rivendere i loro prodotti in Italia.

Il carico fiscale delle imprese deve essere ridotto, con abolizione dell’Irap e forte ampliamento della casistica di spese deducibili e detraibili in sede di dichiarazione dei redditi, anche al fine di combattere l’evasione fiscale e garantire un’effettiva equità contributiva.

Deve essere promossa la distribuzione dei prodotti artigianali mediante la creazione di punti di vendita gestiti dalle associazioni di commercianti e artigiani, indipendenti dalla grande distribuzione, con incremento degli utili per i produttori artigiani a discapito dei grandi intermediari della distribuzione.

Si devono incentivare le fiere artigiane locali, al fine di assicurare un mercato e un’occasione di conoscenza e di scambio ai piccoli produttori, nonché promozione delle notti bianche per favorire gli acquisti.

Deve essere consentita la flessibilità degli orari di apertura per i commercianti fino alle 22 durante i fine settimana, con liberalizzazione dei saldi, senza autorizzazione da parte del comune, durante tutto l’anno.

I piccoli commercianti devono essere tutelati contro i grandi centri commerciali e blocco delle licenze per questi ultimi.

Va incrementato il sistema turistico, con particolare riferimento alle attività veliche e allo sviluppo della cantieristica da diporto sulle coste e al turismo escursionistico e sciistico in montagna.

Dovunque devono essere valorizzati i percorsi enogastronomici, le attività sportive e le attività termali. Ove possibile devono essere proposti pacchetti turistici integrati comprendenti terme, gastronomia, sport, arte e storia.

LAVORO, SICUREZZA SOCIALE E SANITA’

Ad ogni costo va assicurata la preferenza nazionale ai lavoratori italiani nelle assunzioni in tutti posti di lavoro e, in caso di licenziamenti collettivi o mobilità, nel mantenimento del posto di lavoro, nonché blocco dell’immigrazione.

Deve essere limitata l’utilizzabilità delle tipologie flessibili di lavoro subordinato (tempo determinato, somministrazione di lavoro,

etc.) ai soli casi di stagionalità o temporaneità del lavoro, ovvero come modalità iniziale di inserimento del lavoratore nell’impresa, ferma restando la prospettiva di stabilizzazione con contratto di lavoro a tempo indeterminato in caso di buon esito dell’inserimento.

Vanno rilanciati il contratto di apprendistato e la formazione professionale, indispensabile alle piccole e medie imprese e alla salvaguardia degli antichi mestieri artigiani Vanno incrementati gli investimenti pubblici nella ricerca scientifica e tecnologica finalizzata alle imprese e creazione di occasioni di collaborazione tra imprese, università ed enti pubblici in questo ambito.

Deve essere ridotto il l carico fiscale del lavoro dipendente e ampliata la casistica di spese deducibili e detraibili in sede di dichiarazione dei redditi, anche al fine di combattere l’evasione fiscale e garantire un’effettiva equità contributiva.

La cassa integrazione guadagni, sia ordinaria che straordinaria, la c.d. mobilità, devono essere abolite e sostituite con un’indennità di disoccupazione di maggiore durata e consistenza economica rispetto a quella attuale e/o con incentivi alle imprese a non licenziare.

Deve essere istituita un’indennità di maternità spettante a tutte le donne che decidono di non lavorare per seguire i figli fino all’età di accesso alla scuola materna (3 anni).

Devono essere mantenuti i livelli elementari di assistenza e i presidi medici esistenti sul territorio nazionale. La priorità nella tutela sanitaria e assistenziale va ai cittadini italiani .

Occorre sostenere il credito per l'acquisto della prima casa mediante l'introduzione del mutuo sociale, mediante la concessione di mutui senza interesse per l'acquisto della prima casa a cittadini italiani.

Gli immobili ad uso abitativo devono essere realizzati da parte delle Pubbliche Amministrazioni mediante lavori in economia con copertura del solo costo di costruzione.

TRASPORTI E LAVORI PUBBLICI

La rete viaria nazionale soprattutto deve essere completata per quanto concerne le zone interne e più difficilmente raggiungibili e alle zone più densamente popolate e congestionate dal traffico.

Deve essere assicurata la “continuità territoriale” con le Isole e con le parti più disagiate del territorio nazionale, dovendosi assicurare i collegamenti (sia aerei che marittimi), in particolare con le Isole, non più mediante concessioni monopolistiche a una sola impresa ma mediante la massima concorrenza nel settore, sotto il controllo dello Stato.

Deve essere assicurato il potenziamento degli aeroporti nazionali, con apertura di quelli principali ad un adeguato numero di voli intercontinentali diretti, nonchè delle linee ferroviarie in tutta la Nazione e del trasporto di merci in treno.

Anche il trasporto automobilistico collettivo (corriere e autolinee) deve essere incrementato, con correlativa diminuzione del trasporto automobilistico privato e individuale.

Il sistema portuale nazionale deve essere potenziato in modo da assicurare collegamenti regolari da ciascuno dei principali porti per i principali scali del Mediterraneo.

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